Ristorante della settimana: Alkimia

Anonim

Ristorante della settimana Alchimia

Cucina pura

In questo vortice di alta cucina in cui viviamo oggi, di congressi, concorsi e consulenze, spettacoli e allestimenti, molto occasionalmente ci si ritrova chef innamorati del proprio mestiere, artigiani senza pretese se non di esserlo, professionisti che trovano la loro felicità più tra pentole e fornelli che in eventi promozionali o in viaggio come Curro ai Caraibi. Ecco com'è Jordi Vila. e così è alchimia .

Coloro che lo conoscono sosterranno che l'Alchimia è proprio dentro la sede della Fabbrica Moritz che lo accoglie e si prende cura del suo sostegno. Ma basta salire quelle scale e varcare la soglia della tua porta per rendersene conto la tremenda libertà con cui Vilá sperimenta la cucina. E lo fa in un bellissimo spazio che ha guadagnato numerosi premi di design e architettura, tra questi il prestigioso SBID nel 2017.

La cucina di Vilá supera tutte le aspettative. E lo fa in base a prodotto, onestà e talento. Non ci sono costumi qui. prodotto eccellente, tra i migliori che ho trovato in un ristorante di 'alta cucina'. L'onestà nel trattamento che ti è stato riservato, nella generosità del servizio e nell'apparente semplicità di preparazioni senza pieghe. Y un talento straordinario per ottenere ensemble brillanti e armonici.

Una cucina senza grida né squilli, linguaggio lento e profondo. Da quel punto di osservazione privilegiato della loro cucina, che presiede la stanza, servono preparazioni succulente come il suquet di ricci di mare bianchi, la tartelletta di porri, la testa di gambero rosso con caviale o un pâté en croûte che avrebbe fatto piangere di gioia lo stesso Curnonsky.

Perché la memoria rimarrà sempre la sua eccellente beccaccia con cavolo cappuccio e tartufo nero o quella di rombo arrosto con espardeñas, melanzane, limone sottaceto e succo di molluschi che è un piatto da dieci, equilibrato e ricco di sfumature.

Vilá balla tra i suoi prodotti. Materie prime nobili che si prendono cura e coccolano come pochissimi per quanto lo proclamino. E i loro schemi quando li cucinano sembrano relativamente semplici: i canoni base della grande cucina francese -e, quindi, della sua ereditiera catalana- e quel senso del buon gusto che impregna chi ama la cucina e la pratica con totale sincerità.

Uno stile lontano dai canoni attuali e che sfugge al protagonismo personale e al sensazionalismo e all'estetica come leitmotiv nel piatto. Cucina pura.

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