La Grande Barriera Corallina attrae più turisti che mai nel peggiore dei casi

Anonim

La Grande Barriera Corallina una meraviglia naturale in pericolo

La Grande Barriera Corallina, una meraviglia naturale in pericolo

Lo dimostra un sondaggio pubblicato sul Journal of Sustainable Tourism, una pubblicazione sul turismo sostenibile che lo spiega Quasi il 70% dei visitatori del più grande sistema corallino del mondo viaggia motivato dalla paura della sua scomparsa. In questo modo si distingue come la quarta causa tra le 15 che potrebbero essere scelte nel questionario, solo dietro "scoprire nuovi luoghi e cose", "riposare e rilassarsi" e "rompi la routine".

La cosa più curiosa è che le domande sono state effettuate lo scorso 2015, quando non si sapeva ancora che la barriera avesse subito il suo massimo sbiancamento fino ad oggi, e gli "unici" motivi per temerne la fine erano il riscaldamento globale, lo sviluppo costiero, le infestazioni di stelle marine invasive e gli scarichi dell'agricoltura.

Ci sono molte sistemazioni pericolosamente vicine alla Grande Barriera Corallina

Ci sono molte sistemazioni pericolosamente vicine alla Grande Barriera Corallina

Il fenomeno dello sbiancamento si verifica quando i coralli -che, per gli ignari, sono animali- si stressano perché la temperatura del mare cambia drasticamente o si inquina. Quindi, l'alga che ricopre il tessuto del corallo e di cui si nutre in un rapporto simbiotico, lascia il posto, lasciandolo incolore (quindi "sbiancante") e trasformandolo molto più debole. Secondo gli scienziati, a meno che le emissioni di carbonio nell'atmosfera non vengano drasticamente ridotte, gli oceani acquisiranno temperature così elevate che lo sbiancamento sarà completo entro la metà del secolo, distruggendo l'eccezionale ecosistema del luogo.

Quindi cose, cosa fare? Smettila di provare a rimetterlo in piedi? Sbrigati per non perderti una delle meraviglie naturali del mondo? I turisti sembrano optare per quest'ultimo, dato il piccolo boom che la zona ha vissuto da qualche anno. In effetti, anche le compagnie aeree come l'australiana Qantas mettono in guardia i viaggiatori la deperibilità del luogo, incoraggiandoti a visitare, e la rivista Time lo ha elencato come ** uno dei dieci posti da vedere prima che scompaiano. **

Con questo si nutre un'industria che muove 5,4 miliardi di americani all'anno , da cui dipendono 60.000 persone e questo porta anche il governo a farlo nascondere i dati del riciclaggio di denaro di massa del corallo. Così, secondo The Guardian, l'esecutivo australiano ha ordinato nascondere qualsiasi informazione a riguardo nell'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adducendo appunto il danno che potrebbe essere fatto al settore turistico.

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