Rigoberta Bandini e Alizzz sulla copertina del nuovo numero di Condé Nast Traveller

Anonim

Il suo nome era Artù ma non gli piaceva e voleva essere chiamato John. Il suo cognome era Bandini, ma volevo che fosse Jones. Suo padre e sua madre erano italiani, ma lui voleva essere americano. Suo padre era un muratore, ma voleva fare il lanciatore per i Chicago Cubs". Volere, voler essere, questa è la domanda, quasi un gioco di parole di quella che tanto tormentava Amleto.

Ebbene, con questa serie di distaccamenti il romanziere ha presentato Giovanni Fante al suo esordio letterario, Aspetta la primavera, Bandini (1938), che trasformò in un alter ego attraverso quattro romanzi, il geniale Arturo Bandini.

Sono passati più di ottanta anni e ora è così un altro Bandini, Rigoberta –il cognome strizza l'occhio a Fante, ovviamente–, che ci fa ballare parlare di essere, voler essere e, soprattutto, di libertà. Libertà intesa non come se un politico la lanciasse come un'esca mentre (presumibilmente) sferzava, ma come un gesto d'amore Di amor proprio per iniziare, cosa guardi, è lì che inizia.

Questo preambolo, suppongo un po' contorto, ha molto, tutto a che fare con quello che vogliamo raccontarvi in questo speciale Amore e viaggi in cui abbiamo lavorato a tutte le edizioni di Condé Nast Traveller nel mondo. Da qui il suo diverso mood, lo stato d'animo che vogliamo trasmettere – quanto è bella quella certa polisemia del verbo “voglio” – e che prende vita sulla nostra copertina con Rigoberta Bandini Y Alizzz, che non sono una coppia ma chi se ne frega, sono di più: ascoltando il tuo Alba capirai che la chimica non era solo il vapore di Gainsbourg e Bardot, e seguendo le loro tracce vedrai che entrambi danno voce a una società più libera di dire, pensare, fare, e anche a un movimento culturale pronto a farlo rimuovere fondamenti e coscienze.

Rigoberta Bandini e Alizzz

1 marzo in edicola!

La foto di copertina del nostro nuovo numero, che sembra involontariamente un pot-pourri di tributi a Truffaut, Yoko e John e, dai, a Doris Day e Rock Hudson, mostra solo un momento, il (happy) ending di un incontro che iniziò a solcare i mari su una barca a vela. Sì, una barca a vela, la contiamo nelle pagine interne, nominata a piedi nudi (a piedi nudi in inglese), che dico, quanta libertà racchiude –prendere un ossimoro senza volerlo– di togliersi le scarpe. I legami.

E dal pizzo al reggiseno è un passo, quello che significa finire per legare i pois già su un terreno solido e decidere che queste linee dedicate all'amore, alla libertà, vanno illustrate con tette così libere (grazie, Delacroix) e il frase più clamorosa di Oh mamma, l'inno con cui Rigoberta ci ha insegnato che il canto di protesta si può ballare. Puoi sorridere.

E ne abbiamo ancora di più: più motivi per viaggiare come vuoi, con chi vuoi; luna di miele verso destinazioni idilliache o, perché no, luna di ghiaccio verso il Anabella Milbanke e Lord Byron Che piccolo viaggio In Tunisia, in Provenza, a Porto Rico. In famiglia, in coppia, né con te né senza di te, da soli. Ehi, sei libero.

In vero stile Delacroix

In vero stile Delacroix.

Questo rapporto è stato pubblicato nel numero 150 del Condé Nast Traveller Magazine (estate 2021). Abbonati all'edizione cartacea (€ 18,00, abbonamento annuale, chiamando il 902 53 55 57 o dal nostro sito). Il numero di aprile di Condé Nast Traveller è disponibile nella sua versione digitale da gustare sul tuo dispositivo preferito

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