Così è nato l'orsacchiotto, il souvenir che vorrete portare da Giengen

Anonim

Jimmy uno degli orsacchiotti più venduti di Steiff

Jimmy, uno degli orsacchiotti più venduti di Steiff

Ci sono tante storie sull'origine dell'orsacchiotto, ufficialmente chiamato teddy bear, che avremmo bisogno della saggezza di Darwin per catalogare adeguatamente la questione. E non è da meno, poiché in fondo questa bambola morbida e amorevole è stata, è e sarà uno dei fattori determinanti dell'amore per gli animali che l'essere umano, con eccezioni disumane, si sviluppa nell'infanzia.

Un amico inseparabile che, secondo la versione più diffusa, Fu battezzato Teddy grazie (e tanto) a Theodore Roosevelt. Si scopre che nel 1902 il presidente americano stava cacciando in Louisiana e, data la sua incapacità di vincere un trofeo, i suoi ospiti gli hanno sparato a un cucciolo d'orso. Ma Teodoro, uno dei primi promotori della conservazione ambientale, va detto, non ha voluto sparare all'animale e farlo scappare.

La sua gentilezza provocò il ridicolo dei giornali, che caricarono il momento e ne diedero origine Il produttore di giocattoli Morris Mitchom ha creato un orso di pezza di nome Teddy. come un cenno al buon uomo.

Questa storia si interseca con quella di Margaret Steiff, Sarta tedesca di Giengen che iniziò a tessere elefanti di peluche da vendere come cuscini a spillo. Il successo lo ha portato a ideare nuovi animaletti che i bambini usavano come giocattoli fino a quando, secondo la versione ufficiale dell'odierna azienda gigante Steiff, nel 1902 arrivò l'orsetto.

Chiamato Bear 55PB –55 per la sua altezza in centimetri, 'P' per peluche e 'B' per beweglich (mobile) – , è stato uno sforzo di Richard, nipote di Margarete, che ha articolato gli arti nonostante lo scetticismo di sua zia e presentò il prototipo alla fiera del giocattolo di Lipsia del 1903 con scarso successo.

fortunatamente uno spot pubblicitario americano si è invaghito di quei teneri cuccioli, ha preso le 3.000 unità e, qui Theodore torna con il suo fucile guardando a terra, dall'altra parte della pozzanghera il successo è salito alle stelle –mi scusi– grazie all'aneddoto presidenziale.

A proposito, quella prima cucciolata di 3.000 unità – anche senza bottoni cuciti come occhi, da quando furono aggiunti nel 1904– è totalmente estinto. La stessa casa Steiff crede che la qualità fragile di quei prototipi abbia accelerato la loro scomparsa, quindi se ne trovi uno in giro... dovresti sapere che il suo prezzo oggi sarebbe quasi incalcolabile. Ma vediamo chi riesce a vendere il suo più tenero amico.

*Questo rapporto è stato pubblicato nel numero 135 del Condé Nast Traveller Magazine (gennaio) . Abbonati all'edizione cartacea (11 numeri cartacei e una versione digitale per € 24,75, chiamando il 902 53 55 57 o dal nostro sito). Il numero di gennaio di Condé Nast Traveller è disponibile in **la sua versione digitale per godertelo sul tuo dispositivo preferito. **

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