'Destiny to Brighton' con nostalgia mod

Anonim

“Una volta mod, sempre mod”. Chi è un mod, è per sempre. È la massima che si ripete per tutto il film diretto a Brighton, di Chris Green (uscita nelle sale il 4 febbraio). È una massima popolare tra i mod. Quelli che restano sono originali degli anni Sessanta, quelli che sono stati ripresi alla fine degli anni Settanta e Ottanta accompagnati dal successo di Quadrofenia (Franc Roddam, 1979) e di tutti coloro che nei decenni successivi si sono uniti a una delle tribù urbane più vestite della storia (fatto indiscutibile).

Con quella massima, appaiono in Destination to Brighton cinquanta s Cooter, Lambrette e Vespe confezionate, cavalcato da mod veterani per dire addio a un amico e partner. Così inizia il film John (Patrick McNamee) che conosceva già il passato mod di suo padre, si imbatte in tutti i suoi cimeli: vestiti, dischi, ritagli di giornale su quei frenetici anni '60... E decide di spargere le sue ceneri nella mecca del mod per eccellenza, Brighton.

Nicky a Brighton.

Nicki (Sacha Parkinson) a Brighton.

Chris Green, il regista di Destino a Brighton, è stato uno di quelli che è diventato un mod nel revival degli anni Ottanta. Fan di La marmellata e Paul Weller, ha trovato le premesse per il film proprio ascoltandone un disco, As is Now, con la canzone che ha preso per il titolo originale in inglese, Il sassolino e il ragazzo. "Tutto è iniziato con l'idea di scrivere di ciò che conosci", afferma Green. "Ma non ci ho mai pensato, finché una mattina mi sono imbattuto in Paul Weller di ritorno da un concerto a Cork nel 2009. Ho fatto una foto con lui e sulla via del ritorno ho iniziato a scrivere questa storia di padre e figlio".

Paul Weller è un mascalzone nella storia, oltre a buona parte della colonna sonora. Timido John parte per il lungo viaggio su strada con la Lambretta di suo padre, da Manchester a Brighton (oltre 400Km), per la devozione di un'altra figlia mod, nuova mod, Nicki (Sasha Parkinson) perché Weller terrà un concerto, appunto, a Brighton. Ed eccoli lì, ognuno sulla sua vecchia moto. Con le loro felpe e magliette Fila, Sergio Tacchini, Adidas, le polo ben abbottonate, il parka.

I 400 km sono percorsi da piccole strade di campagna. A passo lento, tra prati, pecore e osterie rurali. E arrivando a Brighton, la quintessenza della località turistica inglese, John è deluso. Non c'è nemmeno sabbia sulla spiaggia. Sono rocce. Il declino del luogo lo scheletro carbonizzato del molo bruciato nei primi anni 2000 e i resti di un passato migliore invadono la nostalgia del protagonista e dello spettatore. E sono anche un invito a tornare a Brighton ea ricordare altre volte.

mod vs. rocker.

mod vs. rocker.

Il film, ovviamente, torna a Brighton e rivive il grande scontro tra mod e rocker nell'anno 64, lo stesso che ha raccontato a Quadrophenia. Quando migliaia di giovani di una banda e di un'altra si sono scontrati tra loro e la polizia. E prendi quel momento come pretesto per una svolta nella storia e nei sentimenti del protagonista che segue gli ultimi passi del padre verso luoghi ancora di pellegrinaggio mod, come Jumd il negozio di armi o che passeggiano lungo la spiaggia e, ovviamente, il Vicolo Quadrophenia.

La cosa più bella del film, forse, è che "una volta un mod, sempre un mod" e il cameratismo che li ha sempre uniti ha capovolto la produzione. Green ha ottenuto parte del budget del film grazie al supporto di collettivi e marchi mod, come Scomadi, un mito degli scooter classici che li ha regalati Il modello Who all'asta e ha lasciato loro alcuni di quelli che appaiono nel film. Anche se la protagonista Lambretta appartiene a un mod di Manchester che l'ha generosamente regalata. E, infatti, la banda di mod che compare all'inizio del film, non erano comparse in costume, Erano veri veterani. Il regista ha scritto in un paio di gruppi di Facebook e ne ha incontrati quasi un centinaio il giorno delle riprese. Una volta un mod, sempre un mod. E sempre meglio insieme.

Va a Brighton con un parka.

Va a Brighton con un parka.

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