Lettera d'amore ai cieli di Madrid

Anonim

Lettera d'amore al cielo di Madrid

Lettera d'amore al cielo di Madrid

Oggi il mio universo finisce in ciò che la mia finestra regala di sé. Sono fortunato, è il balcone di una vecchia casa con soffitti alti in centro Madrid.

In essa vivo in questi giorni le mie più grandi avventure: sporgersi per una tazza di caffè, leggere un libro con i piedi alzati o trovare una boccata d'aria fresca.

Sono fortunato, perché quello che ho davanti agli occhi è il tuo cielo. Niente di meno che il cielo di Madrid.

Quello a cui, ugualmente, i gatti sangue blu e il pedigree di tre generazioni, i gatti di strada e ai gatti adottati ci fa allattare.

Madrid

Non c'è cielo come Madrid

Assicuriamo – mettiamo la mano nel fuoco – che Ha vinto per una frana di essere nell'Olimpo dei cieli più belli del mondo. Basta uscire sul balcone per vederlo, ma anche, dicono gli esperti, che ha una spiegazione, la sua orografia piatta che dà molto orizzonte e ha pochi ostacoli.

Chiaro e luminoso, il tuo blu non va mai in vacanza. Né a gennaio né ad agosto. E se ha qualcosa, come l'uomo di Madrid, è l'atteggiamento e più vita di un otto per improvvisare e resistere alle tempeste.

Chi arriva per la prima volta ascolta la nostra storia incredulo; chi trascorre qualche giorno si convince ai primi candilazo (quei tramonti nuvolosi illuminati da luci rosse) davanti al tempio di Debod o al Palazzo Carrión e il suo eterno neon Schweppes; e chi sta qui lo fa proprio e ora, come noi, non può abituarsi a vivere senza di esso.

Balcone

"Oggi il mio universo finisce fin dove dà la mia finestra"

Come uno che è nato nel mare e si è trasformato in un leone marino bagnato dalla pioggia, che va in giro sospirando all'ancora tatuata sui bicipiti e gargarismi sempre con acqua salata per ingannare la malinconia.

Proprio come loro, che mettono l'oceano in scudi o cantano al mare nei loro inni con gli occhi umidi, Noi madrileni abbiamo fatto del nostro cielo una bandiera. Letteralmente.

L'orso appoggiato a un corbezzolo che compare sullo scudo non è un orso, ma un orso, e non un orso qualunque, ma l'Orsetto; e la striscia ciano che lo circonda, non è nemmeno una decorazione casuale, ma una rappresentazione schematica del nostro cielo con le sue sette stelle a otto punte.

orso e corbezzolo

L'orso appoggiato a un corbezzolo non è un orso, ma un orso: l'Orsetto

Sono giorni duri, tristi e incerti per la città il più difficile, il più triste e il più incerto che molti di noi possano ricordare.

Forse è per questo che, sebbene ora sia più pulita e incontaminata che mai dal fermo forzato delle sue auto, il cielo di Madrid tende a lacrimare e opaco.

Fino a quando tutto questo non sarà finito – si spera prima o poi – quelli di noi che hanno la fortuna di avere un balcone Continueremo ad uscire a prendere un caffè, a prenderci una pausa dal nostro telelavoro e a rendere omaggio ogni giorno ai nostri bagni alle 20:00 sempre guardando in alto.

Chi abita in un appartamento interno o al piano terra, quelli che sono in ospedale, i medici e gli infermieri che in questi giorni lo vedranno poco ... faranno lo stesso, cercando forza e ispirazione, fantasticando su di essa come chi sogna l'immagine di una spiaggia paradisiaca con palme e palme da cocco. Come fanno i leoni marini della terraferma con il rumore delle onde.

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Madrid

Il paradiso è la nostra spiaggia

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