Castiglioncello: emuliamo i protagonisti del film Il Sorpasso

Anonim

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Ancora dal film cult 'Il Sorpasso'.

Probabilmente sarà facile per la maggior parte di noi mettersi al posto di Roberto, quello studente che affonda i gomiti senza troppa convinzione in piena estate. In particolare il 15 agosto, quando l'Italia celebra, dai tempi dell'imperatore Augusto, quella festa nazionale chiamata Ferragosto che porta tutti sulla costa. Almeno più facile che mettersi nei panni di Bruno, che dalla strada si rivolge a noi per chiederci di fare una telefonata a suo nome, senza che possiamo immaginare, anche lontanamente, a cosa porterà questa situazione inaspettata.

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Emuliamo i protagonisti de 'Il Sorpasso': una passeggiata per Castiglioncello.

Potremmo avere familiarità con questo giovane un po' esitante, formale e corretto, che si lascia trasportare dallo spontaneo e loquace Bruno, al volante della sua decappottabile (una bellissima Lancia Aurelia), destabilizzando tutti coloro con cui attraversa le bellissime coste italiane, in nome di un insensato carpe diem. Stiamo descrivendo i primi minuti de Il sorpasso (letteralmente 'L'avanzamento', anche se in Spagna era intitolato The Getaway), commedia cult del 1962 scritta e diretta da Dino Risi, con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant.

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Il film di Dino Risi ci porta (trascina) nei più meravigliosi paesaggi mediterranei.

È il paradigma perfetto di la commedia all'italiana: dolce e dissetante ma con un retrogusto amaro, come sorseggiare un Aperol in una conversazione animata, all'ora dell'aperitivo, quando il crepuscolo si avvicina ma sembra che non ci si voglia pensare. Bruno (Gassman) cammina per le strade deserte di Roma alla ricerca di un pacchetto di sigarette e di un telefono e, per caso, Roberto (Trintignant) lo invita nel suo appartamento per usare il telefono.

Dopo questo incontro, inizia una descrizione molto grafica di cosa significhi "dare la mano e prendere il braccio", attorno a un susseguirsi di scene tragicomiche sulle suggestive strade italiane, in direzione delle coste della Toscana. Rifiuto e fascino si alternano nello stato d'animo del timido Roberto, che accompagniamo nel sentimento e in questo strano viaggio insieme allo spensierato Bruno, prega dopo alcuni turisti tedeschi che finiscono in un cimitero, Ora si reca a Castiglioncello, dove all'alba irrompono nella casa dell'ex moglie di Bruno (Luciana Angiolillo).

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Alcune scene del film, come questa, rimangono intatte.

Come per altri film di Risi – anche regista di Poveri ma belli, Una vita difficile e Profumo di donna–, Questo famoso road movie ha accenni di neorealismo e riflette una satira non mascherata sulla borghesia, i playboy e altri esseri dell'Italia del dopoguerra. Il successo commerciale e di critica che il regista ottenne durante il boom economico degli anni '50 e '60 gli servirono per caricaturare una realtà che lo rattristò attraverso trame non esenti da una malinconica bellezza mediterranea che continua ad abbagliare. Una società che è passata dall'essere centrata sulla famiglia e sull'agricoltura a diventare più individualista e consumista, un argomento ben sintetizzato in una breve e bella scena del film: quando La zia Lidia (Linda Sini) – di cui Roberto era innamorato fin da bambino – li saluta dalla finestra della magione dello zio, raccogliendo i capelli neri che Bruno aveva insistito per 'liberare'.

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

La sala delle feste che appare nel film è ancora aperta oggi.

Volevamo tornare a Castiglioncello, frazione del comune di Rosignano Marittimo di circa 3.800 abitanti, in provincia di Livorno, la cui posizione lontana dalle principali vie di comunicazione ha contribuito a mantenerla in una certa misura sconosciuta e incontaminato. Le viste da qui sono privilegiate. Camminiamo attraverso il loro pinete e scogliere a ridosso del Mar Ligure e si capisce che grandi nomi del cinema, come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni, lo frequentò negli anni '60, contribuendo alla sua fama. Il piccolo borgo marinaro conserva ancora un fascino quasi selvaggio, molto simile a quello mostrato nelle cornici in bianco e nero de Il sorpasso.

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Ballare fino all'alba con la moglie di qualcun altro, cosa tipica di Bruno.

Tale attrazione va oltre il puramente paesaggistico ed edonistico. Castiglioncello ha un pedigree culturale che risale a molto tempo fa: nella seconda metà dell'800, il mecenate Diego Martelli invitò nella sua tenuta un gruppo di pittori che vennero chiamati i macchiaioli. originando così uno stile artistico noto come Scuola di Castiglioncello. Fu qui che artisti come Giovanni Fattori, Odoardo Borrani, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Raffaello Sernesi e Giuseppe Abbati dipinsero all'aperto, lasciando ai posteri opere notevoli. Alla fine di quello stesso secolo il Barone Fausto Lazzaro Patrone costruì il castello Pasquini, il cui stile neomedievale influenzò l'architettura della stazione ferroviaria all'inizio del XX secolo.

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Le capanne sulla spiaggia continuano a mostrare lo stesso aspetto oggi come nel film.

La popolazione è intrappolata alle estremità del regno etrusco, anche se di quel periodo rimane solo un'urna cineraria in alabastro, del II secolo a.C. C., e alcuni potrebbero condividere con Bruno, il carattere di Risi, un certo disprezzo per queste curiosità storiche... Lui, ovviamente, era più interessato a ballare e tuffarsi in mare. Nello stesso periodo in cui i macchiaioli tiravano fuori i pennelli, questo paese cominciava già ad affermarsi come stazione termale; ancora oggi è possibile fare il bagno nei bagni Miramare, di Franco Signorini, lo stesso dove Bruno incontra la figlia Lilli (Catherine Spaak).

Il Miramare è un classico albergo della zona, dove vale anche la pena visitare – e ordinare la zuppa di pesce di cui tanto si parla – i ristoranti Il Porticciolo (sempre), Il Cardellino (più all'avanguardia) e, ovviamente, , il Gin Club (Via Guglielmo Marconi, 31) dove ballava aggrappandosi alla moglie di qualcun altro.

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Facciata del Gin Club con la locandina del film Risi.

Oggi Castiglioncello continua ad avere una grande attrattiva turistica di cui si prende molta cura: non invano ha ottenuto più volte, dal 1992, la Bandiera Blu della Fondazione Europea per l'Educazione Ambientale. Potremmo dire che qui lavorano duramente per essere la migliore destinazione dove andare per dedicarsi a non prendere le cose troppo sul serio.

Spensierato o meno, ogni momento sembra ideale, ora più che mai, per visitare questi luoghi con almeno un pizzico dello spirito bruniano: “Sai qual è l'età migliore? –dice nel film– te lo dico io. Quanti anni hai, giorno dopo giorno. Fino a quando non prendi a calci il secchio, ovviamente." In sottofondo, i ritmi orecchiabili di Quando, quando, quando, di Tony Renis, la migliore colonna sonora per liberarsi di quel monologo interiore che tormenta il Roberto che tutti ci portiamo dentro, con i suoi innumerevoli dubbi e indecisioni, per finire a urlare “Ho passato i due giorni più belli della mia vita!” e facendo quella telefonata per la quale forse non avremmo potuto trovare abbastanza coraggio.

Perché, a volte, la cosa meno importante è se rispondono o meno al telefono dall'altra parte. E perché ci mancano quei tempi felici? quando non vedevamo (o non volevamo vedere) le conseguenze.

Il Sorpasso una passeggiata per Castiglioncello

Castiglioncello, meta di cinefili e amanti dell'edonismo in genere.

*Questo rapporto è stato pubblicato nel numero 140 del Condé Nast Traveller Magazine (luglio e agosto). Abbonati all'edizione cartacea (11 numeri cartacei e una versione digitale per € 24,75, chiamando il 902 53 55 57 o dal nostro sito). Il numero di Condé Nast Traveller di luglio e agosto è disponibile in **la sua versione digitale per godertelo sul tuo dispositivo preferito. **

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