Giethoorn, torniamo al posto dove le macchine non esistono

Anonim

a Giethoorn non sentirai il rumore di un motore, né di un clacson; le barche, con motori elettrici, si muovono lentamente attraverso i canali. Il canto di un uccello o il verso di un cigno sarà l'unico suono che accompagnerà la tua passeggiata. Perché Giethoorn È sinonimo di serenità.

Un'ora e mezza di macchina; un treno per Steenwijk e un autobus per Giethoorn; un treno per Meppel e un taxi per Giethoorn; un tour privato; un tour condiviso; o anche in bicicletta, ci sono molti modi per coprire i 120 chilometri che lo separano amsterdam e Giethoorn, quello che è certo è che quando arriverai dimenticherai come, quando e perché.

Uno dei canali Giethoorn.

Uno dei canali Giethoorn.

UN PAESE SENZA STRADE

Giethoorn è una città senza strade, ci sono alcuni stretti sentieri dove è possibile passeggiare o andare in bicicletta, Ma per raggiungere la maggior parte delle case, dei caffè, dei ristoranti – anche uno con una stella Michelin – e dei negozi devi farlo via acqua. Ovunque guardi ci sono barche, di diverse dimensioni e colori. E ovunque guardi non vedi macchine, né fumo.

La bandiera del paese, che si trova in molti angoli, è gialla, rossa e blu e ha colpendo le corna di capra come scudo. I primi coloni nella zona arrivarono nel XIII secolo, si narra fossero stranieri e fuggiaschi dal nord Italia.

Quando arrivarono trovarono molte corna e teschi di capre Tra i fanghi si ritiene che numerose capre siano annegate nell'enorme alluvione del 1170, nota come Alluvione di Tutti i Santi, ed è da qui che deriva il nome di questo paese: Giethoorn era precedentemente "corno di capra" (corno di capra).

Giethoorn dall'aria.

Giethoorn dall'aria.

LA BARCA, UN ESSENZIALE

Il paese è ben curato. L'erba è un mantello perfettamente tagliato, come se una palla stesse per rotolare da un momento all'altro. I tetti, fortemente inclinati per respingere pioggia e neve, sono fatti di paglia e, curiosamente, cambiano colore a seconda del tempo: paglierino giallastro al sole; marrone scuro quando bagnato, più comune.

Sui lotti delle case, invece di avere l'auto parcheggiata, c'è una barca capovolta che aspetta di portare la famiglia al lavoro oa scuola. Gli stivali da pattinaggio sul ghiaccio si vedono anche appesi alle porte: quando i canali gelano, comune negli inverni olandesi, le barche sono sostituite da queste pale in acciaio temperato.

Non ci sono macchine parcheggiate qui, solo barche.

Non ci sono macchine parcheggiate qui, solo barche.

Le cassette postali sono appese –molto vicino all'acqua– dei ponti di legno che collegano gli appezzamenti, e in molti di essi il postino non dovrà scendere dalla barca per consegnare la corrispondenza.

Visitare Giethoorn in barca è d'obbligo. Con 20 euro puoi noleggiare una barca: a sussurro barca (nave sussurrata o sussurratrice): per questo motivo di essere elettrico e calmo. La barca non viene fornita con un capitano, quindi scrivi: se si gira il timone a sinistra, la barca girerà a destra e viceversa.

Molo.

Molo.

Non è difficile, ma più di un turista è rimasto bloccato nel mezzo di un canale provocando uno dei pochi ingorghi visti qui intorno. Una volta acquisita padronanza della tecnica di navigazione hai innumerevoli canali da perdere (fino a sei chilometri), inoltre, un po' più in là, c'è un enorme lago paludoso dove puoi guidare

Il giro in barca durante il giorno è bellissimo, ma quando viene il crepuscolo e si accendono le lanterne, la città è incantevole, in entrambi i significati della parola: rallegra i tuoi sensi e ti avvolge in qualche incantesimo arcano.

Giethoorn.

Giethoorn.

Un amico mi ha detto di no che non ho detto che Giethoorn è come quella città italiana, quello con i maglioni a righe e le gondole, quello pieno di canali e ponti, che è già ben congegnato. E sono arrivato fin qui senza dirlo, ma ora, Navigando questi canali di notte, in una città silenziosa come un chiostro E con le prime luci solitarie che iniziano a tremolare nel cielo, Giethoorn mi sembra troppo bello e credo che, in questa occasione, si sia guadagnato il soprannome con cui è conosciuto: "La Venezia del Nord".

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