Mauro Libertella: l'amore svelato per le strade di Buenos Aires

Anonim

Lo scrittore argentino Mauro Libertella afferma che il suo nuovo libro, Un futuro anterior (Sexto Piso), è un romanzo autobiografico che mescola narrazione e saggio. Un'opera ibrida in cui salta da un registro all'altro senza alcuna vergogna per creare una specie di trattato sull'amore.

Una storia che racconta il evoluzione di una coppia da quando sono giovani alla maturità e che si unisce a interessanti riflessioni sui cambiamenti in amore. Come riassume l'autore a Condé Nast Traveller, "è una storia d'amore, di crescita. Ed è, suppongo, la narrazione di tre momenti della vita di due amanti".

Mauro Libertella

Lo scrittore Mauro Libertella.

Una storia in cui la città di Buenos Aires Quasi un altro personaggio funziona. Per questo Mauro Libertella non esita a descrivere il suo lavoro come un romanzo urbano in senso "forte, costitutivo", nella misura in cui la città non è una decorazione (o non è solo una decorazione), ma il pendolarismo con essa stabiliscono un modo per stabilire relazioni”.

CARO BUENOS AIRES (E ODIATO IN PARTE UGUALE)

Essere un lavoro autobiografico, il romanzo doveva passare per le strade della capitale argentina, dato che è il città che lo ha visto crescere, quello che conosce meglio, dove “suo educazione sentimentale, per dirla così letterario”, Spiegare.

Una città che si definisce insopportabile e la migliore città del mondo. Tutto allo stesso tempo, per quanto contraddittorio possa sembrare. “È insopportabile quando è saturo di auto, quando il rumore è assordante quando le persone sembrano molto irritate, quando fa troppo caldo, quando fa troppo umido, quando tutto sembra sull'orlo del collasso drammatico".

Ed è straordinario «quando lo guardi per la prima volta, quando percepisci i suoi alberi frondosi, le sue belle facciate, il suo movimento pazzesco, la sua ampiezza e le sue stradine, Risata delle persone e del carattere insulare, di gioiello della fine del mondo”.

Alcuni paradossi che si possono vedere passeggiando per la città. Essendo così grande, Buenos Aires è popolata da quartieri molto diversi e “nello stesso isolato può coincidere una modernissima torre, una vecchia casa, un caffè di 80 anni fa e un altro molto chic e gentrificato. Quella pazza miscela definisce il carattere unico del luogo ed è un materiale favoloso scrivere".

Un futuro prima di Mauro Libertella

Un futuro prima, di Mauro Libertella.

CHI CAMBIA, LA CITTÀ O NOI?

Chiodo contraddizioni che Mauro Libertella ha trasferito benissimo nel suo romanzo. Quindi, fedele a quel viaggio autobiografico, all'inizio collocare l'opera in a palermitano che lo ha visto crescere e in cui la festa e la strada sono le protagoniste. Un quartiere che, a detta di chi scrive, è cambiato radicalmente ed è ormai il più turistico e signorile dalla città.

“Le scene del libro che vi si svolgono mi sembrano testimoniare, forse senza cercarlo, quel momento di passaggio tra il vecchia palermo e il quartiere attuale”, spiega. E, man mano che la coppia si evolve, si intuisce come cambia anche la città. Dal quartiere di Palermo si trasferiscono i protagonisti Caballito, uno più residenziale e tranquillo.

Palermo quartiere Buenos Aires

Quartiere Palermo, Buenos Aires.

“Le strade possono essere le stesse, ma con il passare del tempo la persona che le percorre è già un'altra, quindi anche la città viene modificata. Così, man mano che i personaggi crescono e si trasformano, lo spazio li accompagna con il suo mutazioni. A volte è difficile determinare chi ha modificato chi: se lo spazio alle persone o viceversa. E anche da chi l'ha fatto modo più radicale con maggior coraggio”, sostiene lo scrittore.

Oltre a quel rapporto che sperimentiamo con le città, il romanzo parla anche del momento in cui le sentiamo come La nostra casa. E che, per quanto abbiamo vissuto per anni e anni in loro, è impossibile da raggiungere incontrali del tutto. Come capita a lui con Buenos Aires. “Le città cambiano. così veloce che ogni volta che esci in strada ce n'è un altro, che ci permetterà di attraversarla migliaia di volte come se fosse sempre il primo”. UN peculiarità speciale che ci rende difficile stancarci.

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