Balmaseda, la città di txapela, putxeras e passioni viventi

Anonim

Balmaseda

Il fascino di Balmaseda sta nella sua capacità narrativa

Che una città combini un bel centro storico con un ambiente naturale privilegiato è già promettente. Balmaseda sì. Situata nella regione di Enkarterri, a circa 30 chilometri da Bilbao, la sua rete dal sapore medievale si trova su una stretta gola bagnata dal fiume Kadagua, con la sagoma del monte Kolitza come una sentinella all'orizzonte.

Ma il fascino di quella che fu la prima città di Bizkaia, fondata nel 1199, sta nella sua capacità narrativa. Sì, questa città racconta molte storie. Quella di un Camino de Santiago dimenticato che attraversava le montagne, quella degli albori dell'industrializzazione nel nord della penisola, quella di uno stufato nato sulla ferrovia e perfino quello dell'indumento più caratteristico del territorio basco.

Balmaseda

Balmaseda, la città di txapela, putxeras e passioni viventi

TRACCE DI UN PROSPERO PASSATO

Non è difficile rievocare il florido passato di questo luogo al primo arrivo. Soprattutto se si tiene conto della sua posizione strategica come punto di collegamento tra l'altopiano e la costa, circostanza che serviva per imporre un pedaggio ai mercanti. Con quello, Balmaseda si arricchì nel fervore del commercio.

Di quello splendore medioevale resta il Ponte Vecchio, dal quale si riscuoteva la tassa di accesso al paese. Questo maestoso monumento, che colma il varco di Kadagua, è l'emblema della città (illustra anche il suo stemma) e l'unica testimonianza di un antico muro di cui non rimane traccia.

Balmaseda

Ponte Vecchio di Balmaseda

Successivamente, nel centro storico, dichiarato Sito di Interesse Culturale, tutto si perderà in alcuni vicoli pieni di chiese, palazzi e dimore signorili, in cui i diversi stili convivono in armonia.

Dal barocco al classicista i palazzi di Urrutia e Horcasitas, al gotico la chiesa di San Severino, passando per il municipio settecentesco, che è colloquialmente chiamata "la moschea" a causa del suo portico di ispirazione mudéjar.

Balmaseda

Balmaseda, un baule di ricordi a mezz'ora da Bilbao

ALLA RICERCA DEL REALISMO ESTREMO

Questa piazza principale che ospita il tempio e il municipio è, appunto, teatro di una delle tradizioni più famose di Balmaseda: quella della passione viva della Settimana Santa, in cui l'intera città gira con impressionante fervore.

Qui il realismo è una cosa seria. Le madri preparano i loro figli fin dall'infanzia allo stereotipo di Gesù. Le giovani donne si lasciano crescere i capelli per rappresentare Maria Maddalena e gli apostoli non solo si preparano fisicamente a portare la croce da 80 chili ma cercano di essere membri della stessa banda a causa della complicità.

Il Centro di Interpretazione della Passione Vivente Permette di conoscere tutti gli aspetti di questa peculiare Via Crucis.

Balmaseda

Passione Vivente dopo aver passato il Ponte Vecchio a Balmaseda

IL TRENO CHE HA SVEGLIATO LA FAME

Oltre il complesso monumentale, Balmaseda, che faceva parte di un percorso alternativo per i pellegrini che attraversava anche Bilbao, Alonsotegi, Güeñes e Zalla, oggi accoglie i visitatori con una gigantesca putxera in onore di un'altra delle sue icone.

Torniamo alla fine del 19° secolo, quando le locomotive a vapore sputano in cielo infinite colonne di fumo. Erano i tempi dello sviluppo industriale e dei famosi Treno Robla che ha permesso di esportare il ferro estratto da Bizkaia e, allo stesso tempo, di importare carbone da combustione da León.

In questi lunghi viaggi, un bel giorno, uno dei macchinisti escogitò la formula per mangiare ricco e caldo: un piccolo fornello che permetteva di elaborare succulenti stufati sfruttando il vapore della ferrovia. Nasce così la tradizione di la putxera, che altrove è chiamata pentola ferroviaria.

Valmaseda

Una locomotiva della Ferrovia La Robla, alla stazione di Valmaseda, negli anni '60

UN PIATTO COME FUNZIONE SOCIALE

Oggi questa parola designa sia il contenitore in questione, sia il piatto che si è fatto da quei giorni in cui i carri erano inondati di un delizioso profumo: fagioli rossi e quelli che in queste terre vengono chiamati "sacramenti" e che diventano pancetta, chorizo, sanguinaccio... e altre delizie caloriche.

La putxera a Balmaseda trascende la sua condizione gastronomica per raggiungere un significato di festa condivisa. È il menu che preparano le cosche (dicono che gli uomini fanno meglio) e il motivo un concorso che si svolge il 23 ottobre (quando la situazione lo consente). Questo giorno, festa di San Severino, le strade sono piene di persone disposte a scoprire l'elaborazione di maggior successo.

Il resto dell'anno la putxera è presente nei ristoranti di Balmaseda. Anche se ci sarà sempre chi preferisce dare invasatura , quell'arte di bere vini o zuritos da un bar all'altro. Per questo l'appuntamento è Martín Mendía, piena di gente vivace.

Balmaseda

La tradizionale putxera, detta anche pentola ferroviaria

BERRETTI PER VIAGGIARE NEL TEMPO

Testimonianza dell'età d'oro del settore è anche la fabbrica La Encartada, specializzata nella produzione di txapela (i famosi berretti baschi). Un luogo trasformato in museo che permette di viaggiare nel XIX secolo attraverso sofisticati macchinari che si conservano intatti.

È anche una sorta di centro culturale con un ricco programma di eventi, corsi e workshop sulla moda tessile. Ma soprattutto lo è un omaggio a questo indumento quotidiano che deriva dall'abbigliamento tradizionale ed è un punto di riferimento nell'identità del popolo basco.

Fabbrica della Encartada

Fabbrica della Encartada

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