Chi l'avrebbe mai detto che più di quattro anni e mezzo dopo l'apertura del grigliata asiatica Bambino grasso , nel cuore di Palermo-Soho , in Buenos Aires, questo posto continuerebbe a suscitare tante aspettative come il primo giorno.
inglese, tedesco, francese e spagnolo costituiscono solo alcuni dei linguaggi che hanno impreziosito le conversazioni alla porta d'ingresso, quando ampi minuti prima delle otto di sera, una folla di persone attendeva di essere accolta - con entusiasmo - per assaporare primo giro di delizie che hanno saputo affermarsi come pochi nel panorama locale.
Con questo in mente, non sorprende che siamo approdati lì con aspettative colossali degne dei suoi rumors culinari, e anche con una penna in mano per svelare la storia del suo proposta gastronomica.
Il ristorante Niño Gordo a Buenos Aires.
“Bambino grasso emerge in un viaggio Pietro Pena in Asia, dove ha girato gran parte della sua cultura e gastronomia, cucinando in alcuni ristoranti e facendo prove per quattro mesi. quando è tornato a Argentina era pazzo di quelle tecniche e sapori, e ci è venuto in mente di mettere insieme Fat Boy come una grigliata asiatica con carne argentina” , fattura Sitz tedesco , uno dei fondatori insieme a Pedro Peña, in un'intervista a Condé Nast Traveller.
Quindi, entra nel ristorante sentire che a volte le prime impressioni possono essere quelle giuste, pur permettendo a innumerevoli lanterne appese al soffitto di trasportarci in Oriente con le loro luci rosse e la loro intimità suprema.
Dopo aver attraversato uno dei suoi spazi più caratteristici, arriviamo nel cuore autentico del grill asiatico Fat Boy : il bar; quel luogo disposto ad ospitare fino a 8 commensali in prossimità della cucina che, tra fuochi e squisito coordinamento, li fa senza dubbio distinguersi dal resto.
La migliore versione di Niño Gordo viene esplorata al bar.
È giunto il momento di immergerci in ciò che conta davvero per l'esperienza del palato, e sono le vostre creazioni chef messicano con sede in Argentina, Omar Hernandez e Hernandez , insieme alla visione dei suoi creatori e dell'intero team di ristorante.
Bambino grasso , il nome assegnato da Pietro Pena , è già di per sé un viaggio, e il primo piatto lo dimostra con fervore: ostriche fresche (fuori menù) originarie del Chubut. "L'anno scorso abbiamo iniziato a lavorare con molti prodotti nazionali, da allora Argentina Ha un mare molto buono e lo stavamo sprecando", dice. Omar Hernandez e Hernandez mentre guidava magistralmente il primo turno della serata.
Non sorprende che questo proposta di fusione cercare di innovare costantemente, cristallizzando la propria rivoluzione da alternative temporanee, come il pescato fresco del sud.
Il ventriglio, uno dei piatti di punta del ristorante.
Il pane dolce , un'altra delle creazioni di punta della casa, acquista una nuova dimensione in questo discorso culinario grazie all'accompagnamento di peperoncino, miso, mais, akusai e coriandolo. Non per niente sta emergendo come una delle scelte più accattivanti, ei nostri palati osano gustarle senza fretta.
il segreto di Bambino grasso secondo Sitz tedesco ? “La nostra chiave è utilizzare ingredienti della cultura argentina e adattarla ai sapori e alle tecniche asiatiche . Parliamo sempre di asiatico perché non ci chiudiamo a una cultura particolare”.
Katsu Sando, un altro must da vedere a Niño Gordo.
Andando sempre più a fondo nella sua proposta, l'unicità si staglia come un concetto ricorrente nella cucina "fusion , e il Il piatto preferito di Fat Boy, Katsu Sando , composto da brioche, bistecca, tonkatsu e maionese giapponese, è l'epitome del ristorante ideato da Sitz tedesco e Pedro Pena , architetti di altre aperture locali come Chori, Juan Pedro Caballero, Delta, El Dorado Y Paquito.
Protagonisti più alternativi che definiscono l'idiosincrasia del sito? "Il tataki è un altro dei più ricercati e la pesca non esce dal menu", aggiunge Sitz tedesco.
Mentre Omar Hernandez e Hernandez afferma che la squadra di lavoro come una vera famiglia è il gioiello del luogo, il dolce si fa largo in un connubio che unisce cioccolato fondente, wasabi, cioccolato bianco , lime e katsuobushi, invitanti da gustare alternando un cucchiaio di cioccolato fondente e un altro di bianco.
Il dolce celebra la proposta culinaria di Niño Gordo.
“Consigliamo per due persone un minimo di due porzioni, un massimo di cinque. Oppure, da due a tre porzioni con un piatto da condividere”, esprime il suo chef.
Il Cocktail Fat Boy sono stati creati per ravvivare la vasta gamma di gusti. Alternative ideali? “Lo sporco e grazioso, uno sporco martini con cato buyi. Il macha e fuori, un colins con macha; e il Pedro piña, una piña colada con sakè”, consiglia Sitz tedesco.
Da parte mia, il vino Catena Zapata o la creazione Malbec "Niño Gordo" concepita in collaborazione con una cantina Salta si abbina con i suoi elementi essenziali in tutto il percorso culinario, e anche con i suoi sensazionali dessert.